sabato 31 ottobre 2009

Cap 6. Lo stato patrimoniale: leverage e patrimonializzazione

La riclassificazione secondo uno schema semplificato capitale investito / impieghi

Molte aziende quotate mostrano un prospetto semplificato dello stato patrimoniale, derivato dallo schema di stato patrimoniale utilizzato in USA e GB, nel quale tutte le voci dell’attivo e del passivo vengono sommate in grandi aggregati come segue.

Struttura degli Impieghi di Capitale:

Voce Descrizione

+ Immobilizzazioni nette Tutti i tipi di immobilizzazioni all’attivo

+ Capitale circolante Netto Saldo delle partite commerciali

- Fondi rischi

- TFR

= CAPITALE INVESTITO NETTO Totale

Struttura delle Fonti di Capitale:

Voce Descrizione

+ Patrimonio Netto Come da bilancio

+ Indebitamento Finanziario Netto Saldo delle partite finanziarie

= CAPITALE INVESTITO NETTO Totale

Il vantaggio di questo tipo di riclassificazione è individuare subito:

  • quant’è il capitale investito con il quale opera l’azienda (ammontare del capitale investito netto)

  • da dove viene, dai soci o da finanziamenti (struttura delle fonti di capitale)

  • come è stato investito (struttura degli impieghi di capitale)

  • qual è la rotazione del capitale, ovvero la capacità di generare fatturato attraverso il capitale investito. Posso misurare:

Rotazione del capitale = fatturato / capitale investito netto

Questo indice misura la produttività del capitale investito: più è alto, più fatturato produco con il medesimo capitale investito e quindi maggiori sono le possibilità di produrre profitto con lo stesso capitale. Vi sono ovviamente settori che richiedono più capitale investito rispetto ad altri.

La struttura finanziaria ed indici di patrimonializzazione

I principali indicatori che mettono a fuoco la struttura dello stato patrimoniale sono due:

Current Ratio: è il rapporto tra attività correnti e passività correnti.

E’ un indice molto semplice e significativo: un current ratio basso significa che ho molte passività a breve termine che non sono bilanciate da attività a breve e potrei quindi avere problemi di liquidità. Al contrario se il ratio è molto alto ho molte attività a breve e poche passività a breve e forse l’azienda non sta effettuando i giusti investimenti o si finanzia in modo poco appropriato.

Un ratio equilibrato è quello che riflette le necessità di capitale circolante proprie del settore di attività dell’azienda. E’ evidente che ho meno rischi di liquidità se finanzio gli investimenti di lungo periodo con fonti finanziarie permanenti o comunque di lungo periodo e finanzio a breve termine il solo capitale circolante.

Leverage: è il rapporto tra il totale dei debiti ed il patrimonio netto

e misura quindi quanta parte del capitale investito è stato finanziato con mezzi propri e quanto con mezzi di terzi. Può essere calcolato anche come rapporto tra totale capitale investito e Patrimonio Netto.

Il livello di leverage ottimale dipende dalla capacità dell’azienda a generare flussi di reddito con il quale far fronte all’indebitamento.

Stati patrimoniali di aziende appartenenti a settori differenti

La struttura dello stato patrimoniale e l’intensità di capitale dipende fortemente dal settore di appartenenza.

Vediamo la struttura tipica di settori completamente diversi: un’azienda di produzione di gas per uso industriale, un’azienda manifatturiera ed un grande supermercato. I dati sono rapportati al totale del capitale investito: individuate le tre aziende?

Stato Patrimoniale A B C

Immobilizzazioni nette 80 110 60

Capitale circolante Netto 20 -10 40

CAPITALE INVESTITO NETTO 100 100 100

Patrimonio Netto 90 100 40

Indebitamento Finanziario Netto 10 0 60

CAPITALE INVESTITO NETTO 100 100 100

L’azienda di produzione di gas per uso industriale è A: ha enormi immobilizzi in impianti che peraltro riesce a finanziare con capitale proprio grazie anche alla forte redditività.

L’azienda manifatturiera è C: un ciclo sostanzialmente equilibrato tra investimenti in circolante e in immobilizzazioni.

Il grande supermercato è B: ha un capitale circolante negativo, perché mantiene scorte in magazzino per pochissimi giorni ed incassa in contanti dai clienti, mentre paga i fornitori a 90 giorni.


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