martedì 26 marzo 2013

Il passaggio generazionale nelle imprese familiari

Pare che tre quarti delle aziende italiane non sopravvivano al proprietario, quindi, fatti due conti sull'avanzare dell'età degli imprenditori, nel prossimo decennio la maggioranza delle nostre piccole e medie imprese è a rischio chiusura. Perdita di capitale economico e di capitale umano in un contesto sociale ove alla distruzione del tessuto economico vecchio non corrisponde una parallela creazione di un tessuto economico nuovo. Come possiamo reagire?

Il cosiddetto passaggio generazionale è ovviamente un problema sociale oltre che economico ed è dirompente nel mondo artigianale e professionale, ma anche nelle piccole imprese a carattere familiare con qualche decina di dipendenti nelle quali il fare impresa coincide con la persona che la guida. La soluzione non è mantenere in vita una vecchia impresa senza il suo imprenditore, ma far sì che questa impresa evolva con persone diverse verso un nuovo modello imprenditoriale. Il percorso che si potrebbe seguire è il seguente.

Prevedere il passaggio con largo anticipo: chiunque, artigiano o piccolo imprenditore, si renda conto di avere un problema di passaggio generazionale deve pensarci prima. Visto che non è facile, meglio avere tempo per verificare le scelte sul campo, senza l'assillo di dovere trovare la soluzione subito. Gli aspetti fiscali, societari e successori sono inoltre sempre complessi e richiedono soluzioni ben studiate ed articolate. 
 
Trasformarsi in società di capitali: le società personali non si vendono e non si tramandano, per la cessione d'azienda occorre trasformare la società in Srl, con una separazione netta tra la sfera economica della famiglia e quella aziendale. Occorre anche attrezzare una contabilità aziendale ben organizzata.

Separare gli immobili dall'attività aziendale: la proprietà di uffici, di capannoni, di qualsiasi cespite immobiliare è bene sia separata dall'attività commerciale e industriale, anche rimanendo nell'orbita della famiglia. Questo agevola il subentro di un nuovo socio nell'attività aziendale in quanto diminuisce il valore dell'operazione, che così rimane più semplice e più mirata. L'azienda poi riconoscerà un canone di locazione al proprietario immobiliare. Oggi si può effettuare una scissione senza conseguenze fiscali, né positive né negative. Facciamolo.

Uscire dalla logica familiare: l'azienda non è un bene statico da lasciare in successione ai figli. A parte rari casi di grande successo, spesso nel passaggio generazionale ho visto subentrare eredi con scarsa competenza specifica e scarso entusiasmo, quasi costretti a continuare l'attività aziendale, con risultati deludenti per l'azienda e per le persone stesse. Meglio scegliere il successore in base al merito, fuori dall'ambito familiare, fuori dal contesto in cui operiamo, qualcuno che abbia la stessa capacità e la motivazione che aveva l'imprenditore trent'anni fa. Meglio per l'azienda, per le persone e anche per gli eredi, che con la cessione d'azienda avranno risorse da investire in attività più mirate alla propria vocazione.

Troviamo una persona che possa affiancare l'imprenditore e poi subentrargli. Potrebbe essere un ex manager che, dopo le esperienze in aziende più complesse, ha adesso voglia di fare qualcosa in proprio su una realtà più piccola, oppure un giovane con relativamente pochi anni di esperienza ma pieno di grinta ed entusiasmo. Una persona che non deve limitarsi a continuare il business attuale ma che parte da questa attività valorizzandone i contenuti per poi sviluppare una nuova impresa diversa dalla precedente e più adatta al mercato di domani. Se è una persona non appartenente al nucleo famigliare più ristretto allora i rapporti interpersonali sono più lineari e le aspettative reciproche sono chiare. Infine se mai il progetto dovesse non andare in porto, non si creano inutili attriti all'interno della famiglia.

Aiutiamo la cessione d'azienda con i termini di pagamento: se organizziamo il subentro in modo graduale allora possiamo anche organizzare una struttura fnanziaria nella quale chi subentra potrà pagare l'azienda anno dopo anno con i suoi utili, anche senza dover ricorrere alle banche.