martedì 24 marzo 2009

“Soldi veri” e gelato alla crema

Col dovuto rispetto: non ne abbiamo avuto a sufficienza delle mode americane nella finanza? Dopo i titoli tossici dobbiamo proprio importare anche i termini finanziari tossici? Soldi Veri, No thanks.

La signora Marcegaglia ha tutto il mio rispetto. Se non altro per essere uscita dalla cordata dei salvatori della patria di Alitalia. Chissà, forse qualcuno le ha fatto notare di essere l'unica di quel gruppo di eroi a non avere mai avuto processi o condanne, nè civili nè fiscali, nè rinvii a procedere, nè patteggiamenti, neppure uno sputo di indagine. Poi é una persona che sa dire cose non banali, si possono condividere o meno, ma mica scema la ragazza.

Ma con i Soldi Veri proprio non ci siamo.

L'espressione Soldi Veri l'ho sentita la prima volta a metà degli anni 80, quando nell'ambiente della finanza si iniziavano ad importare parole made in USA. Poi abbiamo capito che l'espressione Soldi Veri negli USA aveva un suo significato, proprio per distinguerli dai soldi falsi (da Enron ad AIG a Madoff).

Per nostra fortuna l'espressione Soldi Veri si é fermata in quel mondo, assieme ai gelati alla crema: per chi non se ne intendesse, sono i Plain Vanilla, espressione molto in voga che sta per facile e semplice come un gelato gusto vaniglia, che pare negli USA essere un gusto particolarmente apprezzato, forse perchè nessuno ha mai fatto provare il cioccolato amaro con retrogusto peperoncino, che é assai meglio. Insomma Soldi Veri e gelati alla crema vanno bene per gli americani e per i rampanti della finanza, tipo giovane manager di Unicredit, ma che c'entra la signora Marcegaglia? E che c'entrano i nostri soldi?

Insomma, parlare oggi di Soldi Veri mi dà sinceramente fastidio: per me e credo per tanta altra gente, i soldi sono tutti maledettamente veri, sia pochi che tanti, anzi é specialmente quando sono pochi che sono maledettamente veri.

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